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Nei giorni scorsi, gli agronomi e i tecnici della Direzione Infrastrutture e Territorio della Regione Friuli Venezia Giulia hanno annunciato un primato nazionale: l’albero autoctono più alto d’Italia è stato ufficialmente individuato. Si tratta di un maestoso abete bianco (Abies alba), che svetta per ben 53,34 metri d’altezza. Questo gigante verde si trova al confine tra il Comune di Paularo e il territorio del Consorzio Boschi Carnici, in una zona in cui crescono numerosi alberi che superano i 45 metri.

Ispirandosi al nome della specie in friulano, l’albero è stato soprannominato “La Dane” — un appellativo che richiama anche il diminutivo di Diana, dea romana della natura selvaggia.

Si stima che La Dane abbia più di 200 anni e la sua circonferenza, misurata a 1,30 metri da terra, raggiunge i 3,32 metri. Di fatto, questo spettacolare esemplare entra a far parte degli alberi monumentali, soggetti a particolari tutele da parte di leggi nazionali e regionali. In Friuli Venezia Giulia si trovano più di 1.500 di questi alberi, cioè quasi un terzo del totale nazionale.

Questo abete bianco è, in termini assoluti, il terzo albero più alto d’Italia. Le prime due piante in classifica sono anch’esse conifere, ma appartengono a una specie alloctona: la douglasia (Pseudotsuga menziesii), originaria del Nord America. L’albero più alto sul territorio nazionale misura 62 metri di altezza, è stato soprannominato “Tree King” e, da circa 110 anni, vegeta nella foresta di Vallombrosa, in Toscana.  

L’Assessore Regionale alle Infrastrutture e Territorio del Friuli Venezia Giulia ha sottolineato l’impegno della regione nella valorizzazione degli alberi monumentali e ha espresso la volontà di inserire altri boschi monumentali regionali negli elenchi nazionali, anche in virtù della legge sui boschi monumentali in fase di approvazione al Senato.

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